venerdì 30 agosto 2013

Blessing in Disguise

Un cortometraggio di Eric Kissack con Ingrid Haas. USA, 2012
Quando una brutta notizia si trasforma in qualcosa di buono. Katie riceve una chiamata inaspettata dal ragazzo che le piace e frequenta, il quale la informa di avere una MST. Inorridita e disperata al pensiero di aver contratto anche lei l'infezione, cerca conforto incontrando una coppia di amici al tavolo di un bar, i quali per consolarla le forniscono il contatto di un ulteriore loro amico con la stessa malattia: Katie potrebbe provare ad uscire con lui.
Una simpatica romantic comedy breve ma intensa, che fin dall'inizio esprime la sua brillante atmosfera tramite il talento della bellissima protagonista interpretata da Ingrid Haas, e le ambientazioni calde, soleggiate.
Ottimo spunto quello dell'ironia utilizzata per affrontare il problema delle malattie sessualmente trasmissibili con leggerezza e puntando sul tema dell'accettazione più che del dramma in sé. Katie non si perde d'animo, è inizialmente sconvolta ma rende la sua incredulità quasi grottesca e divertente poiché il suo è un personaggio buffo. E' una Bridget Jones contemporanea, un po' maldestra, bellissima ma non altezzosa, pronta a mettersi in ridicolo, ingenua e spontanea.
Il regista di questa piccola opera così concisa ma fitta di contenuto è Eric Kissack, già montatore di pellicole quali Il Dittatore o Brüno, entrambi di Larry Charles con Sacha Baron Cohen. Lo sceneggiatore Harris Danow invece, è attualmente assistente autore alla HBO, che con il suo occhio lungimirante scova i talenti indipendenti e li regala al grande pubblico. Kissack ha appena girato il suo primo lungometraggio Love, Sex, and Missed Connections. Can't wait!

Il video su Vimeo lo puoi vedere qui!

Blessing in disguise: It is a really nice short film, which talks about an important topic such as MST, with lightness and fun. The main character is a contemporary heroine, a kind of Bridget Jones, a funny character, clumsy, ready to get ridiculous and be fun. The director, who is already known to be the editor of films like Bruno or The Dictator, collaborated in writing with another familiar face in the landscape of independent cinema, now assistant story editor on HBO.
A nice romantic comedy short but intense, expressing its brilliant atmosphere through the talent of the beautiful Ingrid Haas, and warm, sunny locations. The theme of acceptance is more important than the drama itself. Katie is not discouraged, she is initially shocked but she makes her disbelief almost grotesque and amusing because she is a very funny character. Can't wait to see the feature film directed by Eric Kissack, Love, Sex, and Missed Connections!



venerdì 23 agosto 2013

Picasso Baby

Jay-Z, GIRLS e Marina Abramovic. Quando quello che vedi non è un video musicale.


Uno spazio bianco, gallery off white senza tempo, per un'esibizione video artistica a stretto contatto con un pubblico più o meno conosciuto.
A metà tra il documentario e la performance, Jay-Z canta la seconda traccia del suo ultimo album, interagendo con altri esponenti di una New York ultra contemporanea in fermento culturale.
Sotto le sue note sfilano, ballano, si siedono e diventano frammenti d'arte in sé Judd Apatow (This is 40), Adam Driver (Girls), Alan Cumming (Any Day Now), Jim Jarmusch (Broken Flowers), Jemima Kirke (Girls) e un gran numero di altri artisti, ballerini, performers radicati nel panorama newyorkese più o meno indipendente. In tale contesto, tutti agiscono e creano, ognuno offrendo il proprio apporto artistico, in un trionfo vitale di stimoli intellettuali animato dalla grande regina che su di sé richiama l'attenzione, Marina Abramovic, con le sue incursioni fisiche negli spazi dell'anima.

Il piccolo film, diretto da Mark Romanek, filmmaker e video artist già noto per collaborazioni musicali di tutto rispetto, è stato girato il 10 luglio 2013 a NY e ha reso la Pace Gallery un luogo ormai leggendario per aver accolto in sé cotanta bellezza, sinonimo di cooperazione, arte partecipata e spirito collettivo.
Un video degno dei nomi che il testo custodisce in sé, nonostante esso (il testo) non si affatichi per distinguersi con altrettanto successo.
L'asetticità tipica di una show room è scaldata da tante personalità indipendenti ma al contempo essenziali, che come in un rito magico, senza un apparente ordine cosmico, diventano parte del tutto.

Voi lo avete visto? Come vi sembra?

Picasso Lady: An off white timeless gallery. For one day, the location has become the stage for a performance video art in close contact with its audience.
Halfway between documentary and performance, Jay-Z sings the second track of his latest album, interacting with other members of a great and ultra contemporary New York.
Under his notes parade, everyone dance, sit down and become fragments of art in itself: Judd Apatow (This Is 40), Adam Driver (Girls), Alan Cumming (Any Day Now), Jim Jarmusch (Broken Flowers), Jemima Kirke (Girls) and a large number of other artists, dancers, performers from New York. Lovely scene queen: Marina Abramovic.
The short film, directed by Mark Romanek, filmmaker and video artist already known for some great musical collaborations, was shot July 10, 2013 in New York and made the Pace Gallery, a legendary place.








giovedì 15 agosto 2013

Marriage Material

Un film di Joe Swanberg con  Kentucker Audley e Caroline White. USA, 2012

Ideato, scritto, interpretato, diretto, montato e prodotto da Joe Swanberg, è il film che precede Drinking Buddies nella filmografia del giovane regista indipendente.
Dura soli 55 minuti ed è visibile gratis sul suo canale vimeo.

E' un film quasi familiare, è una di quelle opere no budget appartenenti alla vita di un regista, con le quali non si racconta una storia a caso, ma una storia che in qualche modo parla della vita dell'artista stesso, essendo per di più interpretata dai suoi familiari.
Swanberg riprende se stesso e gli amici che lo circondano, fino a far entrare nella sua intimità anche lo spettatore più distratto che si ritrova a curiosare nelle vite delicate di una coppia improvvisamente preda dell'insicurezza.
Regista e moglie interpretano due coniugi che lasciano per una notte in affidamento la pargoletta ad un'altra coppia di amici, Andrew e Emily interpretati da Kentucker Audley e Caroline White. Tra questi ultimi, sarà proprio lei a fare i conti con una nuova consapevolezza in sé, quella di desiderare un figlio, nonostante le situazioni economicamente poco accoglienti in cui versano le generazioni dei venti-trentenni di oggi.
E' proprio nella scena madre del film, dunque, la sequenza più lunga, che la coppia affronta, non senza incomprensioni ed esitazioni, l'argomento tanto delicato. Quasi un piano sequenza, se non fosse per alcuni tagli tra cui uno, particolarmente significativo, in cui non osserviamo più i due personaggi a letto che parlano, bensì delle polaroid. Sono loro due, ritratti in fotografie appese ad un filo, mosse incessantemente da un ventilatore sul soffitto. Foto di lei, foto di lui, lei, lui, quasi a simboleggiare la scena stessa in cui i due si rimbalzano il discorso a colpi di silenzi e domande, in una danza che ci si trova davanti inconsapevolmente e dal cui vortice risulta difficile uscire.
Una scena quasi dolorosa: si percepiscono l'imbarazzo e la fragilità di lei che si mette a nudo davanti al suo uomo esprimendo desideri tanto delicati e la titubanza di lui, che fa quasi tenerezza, preso alla sprovvista, gelido ma allo stesso tempo crudelmente amorevole nei suoi confronti.
Sembra un film casuale, che al contrario, seppur con semplicità, risulta molto studiato.
Infatti è suddiviso in tre parti: quella iniziale, la centrale, più sostanziosa, e la scena finale, che pur essendo contenuta, è la più enigmatica.
(SPOILER) Una scena intrisa al contempo da diversi sentimenti: non conosciamo la sorte dei nostri personaggi, non si capisce in che stato d'animo li lasciamo o con quali intenzioni. E' solo possibile fare delle supposizioni, più o meno romantiche, alle quali è come se si sentisse costantemente l'esigenza di trovar soluzione. Un film che, dal punto di vista emotivo, lascia sicuramente un certo qual senso di amarezza e insoddisfazione. Gioiellino.



lunedì 12 agosto 2013

A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III

Un film di Roman Coppola con Jason Schwartzman e Bill Murray, USA, 2012

Sembrerebbe impossibile parlare di A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III, scritto e diretto da Roman Coppola, prescindendo in assoluto dal modo di fare cinema dell'amico Wes Anderson, con cui per altro collabora da anni.

Prima regia di fiction, dopo una carriera da video artist abbastanza fornita, per il fratellino e figlio d'arte di casa Coppola: una commedia ambientata a Hollywood, nel cuore di una Los Angeles piena di luci, vissuta di notte, tra realtà e fantasia, in ville e ospedali.
Anche i personaggi quasi usciti da quell'incantevole suite dell'Hotel Chevalier, e di conseguenza i loro ottimi interpreti, rimandano al cinema di Anderson, primo tra tutti Jason Schwartzman (The Darjeeling Limited) cugino stesso di Roman e Sofia, nipote, dunque, del maestro Francis Ford Coppola. Non sarebbe mai potuto mancare, a suggellare la sacra unione d'intenti cinematografici di famiglia, anche Bill Murray (Broken Flowers) sempre perfetto in ogni ruolo malinconicamente comico che interpreta.

Presentato all'ultima edizione del Rome International Film Fest, racconta la storia divertente ed ossessionante del grafico pubblicitario Charles che a causa di inconvenienti sentimentali, viene lasciato dalla fidanzata. Non riuscendo a farsene una ragione, escogita ogni piano per poter riavere a che fare con lei. In una confusione estetica sconcertante, realtà e fantasia si compenetrano fino a confondere gli stessi protagonisti, quasi usciti da un b-movie anni '70.
Un film circolare, dall'incipit geniale, quasi animato, ed un finale meta-cinematografico esaltante. Un'opera prima gradevole a cui manca la brillantezza e l'acume del cinema a cui si ispira ma che comunque è ben scritta, con dialoghi in gran parte divertenti, un ritmo perlopiù sostenibile ed uno stile che nel complesso acquisisce una dignità propria.
Grande colonna sonora di Liam Hayes.



It premiered at Rome International Film Fest in 2012. It would seem impossible to say something about A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III, written and directed by Roman Coppola, regardless of the way of making films of his friend Wes Anderson. Not only photography but also the characters refer to the cinema of Anderson: there are Bill Murray, Jason Schwartzman ( Roman and Sofia Coppola's cousin) and a very charming b-movie atmosphere.
Well written with brilliant dialogues, this first effort of Roman Coppola proved to be a success, despite not possess the acumen of cinema which is inspired. Great soundtrack by Liam Hayes!





mercoledì 7 agosto 2013

The Future

Un film di Miranda July con Miranda July, Hamish Linklater. Germ-Usa, 2011
Locandina e incipit avrebbero suggerito toni da comedy un po' amara ma romantica, indipendente ed onesta, mentre dal Sundance Film Festival 2011 è uscito un film inquietante, dai toni molto cupi, dominato da misteriosi silenzi, al limite tra la realtà e il paranormale. 

Una storia d'amore particolare i cui protagonisti, precari trentacinquenni quasi straniati dal mondo e inglobati in un loro universo personale difficile da comprendere, decidono di adottare un gatto.
Gran parte della storia è proprio narrata dal gatto stesso, dalla sua voce stanca e commovente che riflette filosoficamente, con fare ascetico, sulla vita, la luce e la morte.
Affetti da una sorta di autismo sentimentale, Jason e Sophie rompono il proprio equilibrio stantio fino ad arrivare a quel turning point spiazzante che tutto stravolge. Mentre lui si impegna nella vendita di alberi porta a porta, entrando in contatto con altri personaggi fondamentali per la narrazione, lei, insegnante di danza a tempo perso, rimane a casa a provare coreografie da postare su youtube.

Tra i temi attuali, infatti, campeggia la tecnologia, l'odio-amore per il computer, internet, un'ossessione che li anima fino a decidere di doversene sbarazzare.
Percepibile il contrasto tra gli ambienti: locations aperte ed esterne alla casa per lui, interni stretti, quasi soffocanti per lei
Una confusione temporale disorienta lo spettatore poiché differenti piani di realtà finiscono per intrecciarsi indissolubilmente. Non è propriamente una commedia, ma da tale genere, il film, riprende la luminosità, i colori, le ambientazioni e la cura per il dettaglio scenografico, punto di forza dell'intera opera.

Miranda July, autrice, regista ed interprete dell'opera, porta in scena personalmente un corpo al quale dà vita in modo non convenzionale, alternando alla recitazione movimenti ritmici, danze o esperimenti fisici che rendono il film ancor più conturbante. Anche Hamish Linklater, inoltre, già recensito in Lola Versus, interpreta un ruolo particolare, dalla placidità terrificante.

Un film ricco di suggestioni e stimoli visivi che coinvolgono lo spettatore richiedendogli di rimettere in ordine i pezzi sparsi della vita di due losers di professione.

The Future: this movie, which is the second effort directed by visual artist Miranda July, premiered at Sundance Film Festival in 2011. It is not properly a comedy but from this genre takes the brightness of photography, attention for details, colours and settings.
In spite of these characteristics, this movie is very disturbing, full of mysterious silences.
A love story in which the protagonists are completely cut-off from the real world and incorporated into a personal universe difficult to understand. So, they decide to adopt a cat and much of the story is narrated by him: Paw Paw.
Among the current issues stands the technology, the love-hate for the computer, internet: an obsession which motivates them to decide to break up.
Noticeable the contrast between the environments and the characters: open and outdoor locations for him, indoor suffocating locations for her.
A film full of charm and visual stimuli that involves the viewer asking him to tidy up the scattered pieces of the lives of the two losers.



martedì 6 agosto 2013

Premio Blog 100% Affidabile

Il cinema non è un pezzo di vita, è un pezzo di torta
  • A. Hitchcock
Lo ha detto uno dei più grandi maestri di cinema al mondo e An Lullaby lo ha letteralmente messo in pratica. Le ricette più buone ispirate dai film più belli le trovate solo sul suo blog Fotogrammi di Zucchero, semplicemente delizioso. 
My Blueberry Movie, invece,  è nato per dare spazio ad un genere cinematografico in continua crescita, espansione ed evoluzione molto spesso sottovalutato: la commedia indipendente.
Sono onorata per aver ricevuto il premio e ricambio premiando altri 5 blog che amo!

"Dichiaro che i blog seguenti da me scelti rispettano le 5 regole del Premio "Il Blog Affidabile"  disponibili a questa pagina http://www.gliaffidabili.it/a/altro/il-premio-il-blog-affidabile . Sono pertanto una risorsa utile per gli utenti della Rete e meritevoli di essere conosciuti da un pubblico più ampio come gli artigiani, le aziende e i professionisti iscritti su http://www.gliaffidabili.it/". 


Ecco i 5 blog che ho pensato di premiare! Ora non mi resta che fare un'ultima cosa: augurare a tutti gli avventori di questo blog, BUON CINEMA! 


lunedì 5 agosto 2013

Drinking Buddies

Un film di Joe Swanberg con Olivia Wilde, Jake Johnson. USA, 2012.

E' l'ultima fatica del poco più che trentenne regista indipendente Joe Swanberg, già autore e regista di diversi film tra cui il mumblecore Hannah Takes the Stairs.

Due amici e colleghi sul lavoro, complice un rapporto molto stretto e intimo, nonostante i rispettivi partners, passano la maggior parte del loro tempo insieme, bevendo birra, giocando e divertendosi. Ma fino a che punto due anime tanto intime riescono a far rimanere uno splendido rapporto entro i limiti dell'amicizia?

Ben girato, in digitale, con la mitica RED Scarlett ormai fedele compagna del cinema più contemporaneo, è ambientato a Chicago, perlopiù presso la fabbrica che produce birra in cui lavorano i protagonisti, e la baita in campagna dove trascorrono un destabilizzante weekend a quattro.

Stupenda Olivia Wilde nel suo ruolo di lavoratrice sexy e un po' maschiaccio completamente bilanciata da Anna Kendrick, perfettina e pacata, quasi uscita da una rivista di giardini provenzali. Perfetti anche i due ruoli maschili interpretati l'uno da Jake Johnson (Safety not Guaranteed), che in qualche modo si ritrova nel suo personaggio di Nick in New Girl, e Ron Livingston, anche lui taciturno e imbronciato quanto il suo Berger di Sex and the City.

Alla camera Ben Richardson, operatore di Beasts of the Southern Wild, profondo curatore d'immagine, con una fotografia accogliente e movimenti dinamici che danno ritmo alla narrazione.
Il grande focus che regge l'intero film è il non detto, il non raccontato, tutto ciò che si può percepire dai vuoti, dagli sguardi e che non viene esplicitato. Se dovessi dire quale parte del film ho amato di più, oltre a tutto il film, direi il finale perché rappresenta quello che non ti aspetti. Ti sorprende. Per tutta la durata del film lo spettatore è indotto a sperare qualcosa che, come succede nella letteratura americana contemporanea, non si capisce mai se accadrà o meno. 


L'aspetto più poetico del film è rappresentato da ciò che non succede.

Drinking buddies: this is the last work of the young independent director Joe Swanberg. He is a very great author and he has already directed other movies (one of these is the mumblecore Hannah Takes the Stairs).
The plot turns around two good friends who spent most of their spare time together, in spite of their own partners. But what is the real line between intimate friendship and love?
Excellent digitally shooted with the great RED Scarlett, now faithful companion of every contemporary film director, the story is set in Chicago, mostly at the beer factory in which the protagonists are working, and the hut in the countryside where they spend a very destabilizing weekend .
Olivia Wild is superb in her role of sexy but tomboyish worker fully balanced by Anna Kendrick, in her prissy and calm role: she seems to get out of a magazine gardens of Provence.
Perfect also the two male roles played one by Jake Johnson, who finds himself in his character of Nick in New Girl, and Ron Livingston, who was also taciturn and morose as his Berger from Sex and the City.
Operator and DOP: Ben Richardson, (Beasts of the Southern Wild), deep image editor, with a photograph welcoming and dynamic movements that give rhythm to the narrative.
The big focus that supports the entire film is not said.
If I had to say which part of the movie I loved the most, I'd say the ending because it is not what you expect. It’ll surprise you.
From the beginning you’ll be induced to hope for something that, as happens in contemporary American literature, you’ll never know if it happen or not. The most poetic of the film is represented by what does not happen.


So, need a drinking buddy? Enjoy this movie!